E’ un adolescente vivace e allegra Miriàm/Maria che, sorpresa dall’annuncio di un angelo, si ritrova con un figlio in grembo ed un fidanzato a cui dare spiegazioni.
I suoi pensieri sono quelli di una ragazza ottimista, semplice ma con un temperamento tenace e forte carattere. Miriam/Maria, voce narrante, si interroga sul mondo che la circonda e sul diventare mamma.
Suscita empatia ed affetto il racconto di Erri De Luca e restituisce una immagine della creazione diversa e più vicina alla vita moderna.
I pensieri di Miriam ragazza e mamma si intrecciano con la storia, la cultura e i paesaggi della Galilea.
“…Il vento di marzo in Galilea viene da nord, dai monti del Libano e dal Golan. Porta bel tempo, fa sbattere le porte e e gonfia la stuoia degli ingressi, che sembra incinta. In braccio a quel vento la voce e la figura di un uomo stavano davanti a me…”
“…<<Miriam, sai cos’è la grazia?>> <<Non di preciso”, risposi. <<Non é un’andatura attraente, non é il portamento elevato di certe nostre donne bene in mostra. E’ la forza sovraumana di affrontare il mondo da soli senza sforzo, sfidarlo a duello tutto intero senza neanche spettinarsi. ”
(Erri De Luca)