Il mondo di Banana Yoshimoto

 

Luceretola BY   Intervista alla scrittrice  

   giapponese 

   (tratto dal libro 

   Il mondo di

   Banana Yoshimoto)

 

Una caratteristica che colpisce i tuoi lettori è il ‘pensiero positivo‘. Sebbene i tuoi romanzi non siano affatto consolatori, lasciano sempre una sensazione di speranza….Anche quando leggi, preferisci i libri che finiscono con una nota di speranza..?

Credo che i libri che amo di più siano quelli dove anche dietro ad un finale tragico aleggia un senso di felicità. Lo scrittore che amo di più é Isaac B. Singer. Le sue storie sono terribilmente tragiche, disperate ma c’è un senso di salvezza.

Nei tuoi romanzi hai trattato temi come omosessualità, transessualità, incesto. Però la cosa che colpisce molti é la leggerezza, l’innocenza direi, con cui tocchi questi temi. Che rapporto c’è tra sesso ed innocenza?

…per quanto mi riguarda son credo che la questione sia il rapporto tra il sesso e l’innocenza. Anche nei miei romanzi, non mi concentro sulla sfera sessuale dei personaggi, ma lascio che venga fuori in modo spontaneo, come un aspetto della loro personalità. Per me l’unica prospettiva possibile è quella della vita di una persona non della sua sessualità.

Tua sorella é una disegnatrice manga, un mestiere raro almeno per noi italiani. Leggi i suoi manga?

Si, sempre. I suoi personaggi sono intensi. Pieni di passione.

Fino a che età le ragazze leggono i manga per ragazze?

Possono continuare a leggerli anche da grandi, anche dopo i trent’anni, dopo i quaranta. Anche da vecchie!

Sai ormai che i manga sono popolarissimi anche da noi? Anche gli anime (i cartoni animati). Anche tu se non sbaglio, in Amrita citi Tonari no totoro “Il mio vicino Totoro”. E l’ultimo Mononoke hime “La principessa Mononoke”, ti è piaciuto?

Moltissimo, un film perfetto dall’inzio alla fine, nessun difetto, nessuno sbaglio.

Sin da piccola pensavi di diventare scrittrice?

Si, è un’idea che ho sempre avuto.

Quando hai mostrato per la prima volta un tuo scritto a qualcuno?

Al sesto anno delle elementari (le elementari durano sei anni, le medie tre, il liceo tre), a un’amica. La mia amica si mise a piangere, e questo mi diede la sensazione che potevo farcela. Ero capace di far piangere.

Quando è stato che gli altri hanno mostrato per la prima volta interesse per una tua opera?

Con Kitchen, quando ha vinto il premio Kaien per scrittori esordienti.

Sei rimasta sorpresa o te lo sentivi?

Ero tornata a casa brilla, e quando i miei me l’hanno detto ho pensato che fosse uno scherzo ideato da mio padre. Erano le due del mattino, e quando mia madre mi ha detto “Hai vinto il premio Kaien per esordienti” sono rimasta di stucco.

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