Libri per l’estate: “Casa di carne” di Francesca Bonafini.

Quali libri prendere per andare al mare, al lago, in montagna o soltanto per oziare nelle ore più miti  della giornata? A giugno è ovvio che si inizi a pensare alle vacanze, momento di riposo e di svago. La primavera inoltrata e l’inizio dell’estate ci regalano giornate e fine settimana da passare all’aria aperta e siamo più disposti a concederci momenti di dolce far niente, magari accompagnati dalla lettura di una storia avvincente che ci fa dimenticare qualunque altra cosa. Quello che vi consiglio oggi è un libro intenso ma perfetto da leggere in primavera: Casa di carne di Francesca Bonafini edito da Avagliano Editore. È un libro adatto a questa stagione perché predispone al rinnovamento e al viaggio. Non lo definirei esattamente un libro di svago, ma un romanzo profondo nel quale Francesca Bonafini approfondisce con parole leggere i sentimenti più complessi. Un libro dallo stile ricercato e scorrevole, che  si fa leggere tutto d’un fiato. Una storia che parla dei molteplici volti dell’amore e di amicizie che si evolvono, mentre la protagonista attraversa luoghi più o meno lontani: Trieste, Brest, Rio de Janeiro e Lisbona. “I miei trent’anni hanno il sapore agrodolce dell’inquietudine. Sono abituata a cambiare casa, cambiare città, cambiare per poi ritrovarmi a piedi in strade sconosciute e imparare a camminarci. Alla fine, scoprire che non ho capito niente e che ancora mi confondo.” 

(F. Bonafini – Casa di carne)

Angela, vive a Trieste e inizia un viaggio imprevisto, guidata dalla voglia di conoscere se stessa attraverso l’amore. Mentre lei oltrepassa la frontiera nazionale il lettore sconfina in una varietà di emozioni e sentimenti intensi e puri, che a fine lettura ci regalano occhi più felici e benevoli con cui guardare il mondo.Questo libro, dalla prima all’ultima pagina, trasmette voglia di viaggiare e innamorarsi. Grazie a Francesca Bonafini.

Trieste e Dieppe (Normandia).

“Miriam, sono felice di aver scovato un computer in questo livido bar di Normandia, al riparo dal vento freddo che fuori punge quasi quanto la bora a Trieste. Anzi, quella mica punge e basta, certe volte violente ti alza e ti strappa via, e bisogna aggrapparsi ai lampioni, oppure lasciarsi andare, lo sai. A volte è l’unica soluzione possibile, lasciarsi andare. Tu che dici?”

Brest (Bretagna)

“[…] sono arrivata dove l’Europa finisce e si butta in mare. Ho letto da qualche parte che si dice: da Brest a Brest. Si dice così per dire l’Europa in lungo da est a ovest, da Brest Litovsk in Bielorussia a Brest dove sto io adesso, in Bretagna. Dicono che questa città è la più brutta di Francia perché durante la guerra fu rasa al suolo e poi ricostruita troppo in fretta e troppo male. Non lo so. Ieri sera sono entrati i marinai, bevevano Calvados. Ce n’era uno che non so perché ti dico questa cosa, però ce n’era uno che boh. Be’, non ascoltarmi, faccio discorsi che non hanno senso. Però dopo che ho visto il guardare bruno del marinaio che forse era portoghese, Brest non è la città più brutta di Francia. Anche se lo sguardo portoghese di ieri sera non lo rivedo mai più, Brest è bella e me la ricorderò.”

Rio de Janeiro

“L’inverno di Rio è tiepido e assolato come la più bella primavera, ho fatto colazione con la frutta […]. In questa città si baciano tra loro perfino il mare e le montagne […].

Lisbona

“Beviamo vino rosso e mangiamo sardine alla griglia, ci sono gli alberi dei limoni che sono i miei preferiti e profumano i dintorni della cattedrale. Saliamo al Mirodouro de Santa Catarina a guardare da sopra la città […]”

L’amore

“Ci sono canzoni che parlano di noi. Quel bolero che Tiago ha cantato nella notte piovosa di Brest raccontava di due amanti che si sono amati al primo sguardo e che però si debbono lasciare. Anche noi ci siamo dovuti lasciare, ma non ci siamo perduti, benché ci fosse di mezzo l’oceano a separarci. Ora la distesa d’acqua svapora di nuovo in abbraccio, e in un’altra canzone che dice […] perché è così che passiamo le notti, a tirar tardi con la chitarra e i baci e le mani dappertutto, e la mattina abbiamo sonno un bel po’.”

Clicca qui se vuoi acquistare il libro su Amazon

Clicca qui se vuoi acquistare il libro con Feltrinelli