«Non capisco perchè si dica “perdere la verginità”» aveva detto. «Non è come perdere un calzino o un ombrello. Quando perdi qualcosa non lo fai apposta. Sarebbe meglio, che ne so, buttare la verginità. Qualcosa di attivo. Non perderla con qualcuno ma “gettarla a qualcuno”».
«O magari “donarla”».
È l’estate del 1997, l’estate in cui Charlie si innamora di Fran e del teatro di Shakespeare.
Un dolore cosi dolce, grazie alle sue atmosfere e suggestioni, è capace di riportare il lettore agli anni dell’adolescenza, alla dolcezza impacciata del primo amore, agli amici persi per strada e ai rapporti spesso conflittuali con la famiglia d’origine. Un viaggio nel tempo scandito da una malinconia dolceamara attraverso le tappe che segnano il complesso passaggio all’età adulta.
Di capitolo in capitolo Nicholls mi ha fatto emozionare, ridere e soffrire insieme a Charlie. Ho accompagnato il protagonista dal giorno del ballo scolastico, che sancisce la fine degli anni del liceo, a quando vent’anni dopo e in un contesto del tutto differente, un Charlie ormai adulto si ritrova a pensare all’estate in cui il suo mondo si è capovolto per sempre.
Da leggere con accanto una copia di Romeo e Giulietta per scoprire o riscoprire tutta la magia del teatro di Shakespeare.
Un dolore così dolce, David Nicholls, Neri Pozza Editore
Link al profilo Twitter dell’autore: David Nicholls