Splendidi reietti, Seven

No, non vado. In questa vita non andrò da nessuna parte.

Nel My chinese box di questa settimana vi parlo di Splendidi reietti, la graphic novel d’esordio di Seven, un autore cinese che vive a Hong Hong e che utilizza uno pseudonimo per proteggere la propria identità dalla censura.

In una città costiera cinese, lo studente Tian Fushi, gay con velleità artistiche, si pone la domanda: Chi sono? Questo è il punto di partenza e insieme di non ritorno di una ricerca frenetica della propria identità, di un posto nel mondo e di una felicità che non sembra essere raggiungibile e che, di conseguenza, lascia dietro di sè un profondo senso di disillusione nei confronti del mondo, delle persone, delle famiglie da cui non si è stati accettati e amati.
Il primo passo perchè Tian Fushi trovi delle risposte è quello di abbandonare gli studi e di intraprendere un viaggio in parte reale, in parte onirico fatto di sesso, alcool, deliri e soprattutto di incontri nei vari club e bagni pubblici della città o online sui social. Quella in cui si muovono gli Splendidi reietti di Seven, è una sorta di realtà parallela, nascosta ai più e lontana dalla luce del sole, aspetto enfatizzato dalla scelta delle palette di colori utilizzate da Seven nelle diverse tavole.

La struttura narrativa dell’opera è molto originale: flashback, piani temporali che si intersecano, una sequenza di memoria e tempo presente per raccontare il viaggio attraverso una metropoli sotterranea violenta, fatta di luci al neon, colori forti, musica punk e successi anni ’80.
Seven con il suo  tratto  unico e inconfondibile, le tonalità utilizzate e i colori vividi proietta il lettore al centro della storia e nel vissuto del protagonista, tanto intenso che sembra potere “bucare” le pagine e uscire fuori.

Splendidi reietti, SevenSplendidi reietti, Seven (traduzione di Martina Caschera) – Add editore

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