“Alcune persone sono come gli uccelli migratori, altre sono come le isole. Le isole non se la prendono quando gli uccelli partono, perchè sanno che migrare è la loro natura. E perchè, un giorno, gli uccelli torneranno sull’isola.”
Nel My chinese box di questa settimana, vi parlo di Railway sonata. Sinfonia ferroviaria di Ruan Guang-Min, un manhua taiwanese pubblicato in Italia dalla casa editrice Toshokan a cui va il grandissimo merito di portare nel nostro paese, accanto agli autori giapponesi, anche fumettisti a noi meno noti, provenienti da altri paesi dell’Asia.
All’interno del volumetto leggerete quattro storie (tutte ambientate a Taiwan lungo la linea ferroviaria Neiwan) che, nonostante siano indipendenti l’una dall’altra, sono comunque interconnesse proprio come lo sono le quattro stagioni dell’anno che fanno da sfondo alle vicende.
Primo movimento, un allegro delicato con brio: la cartolina arrivata dalla primavera.
In una calda giornata primaverile, la cartolina pubblicitaria di un B&B con una bella calligrafia spinge Achieh a rispondere d’impulso. Subito pentito e imbarazzato dal suo gesto, si reca al B&B nella speranza di intercettare la corrispondenza prima che arrivi a destinazione. Ma una volta giunto sul posto, il sorriso di Jhii An, la proprietaria del B&B, resta impresso nel suo cuore.
Secondo movimento, un presto di esuberante gioventù: l’abito da sposa trasportato dal vento estivo
All’interno di una carrozza sulla linea ferroviaria di Neiwan, una giovane donna vestita con un abito da sposa bianco corre lungo i vagoni e, nel momento in cui le si rompe un tacco, si scontra con il capotreno. È così che Liao Chun-sheng e Li Chiiu-fen si incontrano, in una giornata estiva in cui l’aria profuma di giglio rosso.
Terzo movimento, un adagio dolce e profondo: il valzer al ritmo dalla pioggia autunnale
Sotto la pioggia autunnale, un uomo sulla settantina noto come zio Ching Ming se ne sta in piedi, nella sua uniforme di servizio, a dirigere il traffico sulla banchina di una stazione che da tempo è stata trasformata in una stazione senza personale. È come se stesse compiendo un viaggio indietro nel tempo, dove rimarrà cristallizzato per l’eternità.
Quarto movimento, un andante calmo e malinconico: il quaderno dei racconti di un viaggiatore d’inverno.
“Maestro Lumaca”, che non vuole rinunciare al suo sogno di essere uno scrittore, non riesce a fermare la moglie, decisa ad andare a vivere all’estero con la loro bambina. L’unica cosa che può fare è andare all’aereoporto e salutare sua figlia da lontano. Da quel momento in poi, in una giornata invernale, prende le mosse il suo viaggio alla ricerca di un luogo a cui appartenere.
Ruan Guang-Min indaga l’animo umano dipingendo sentimenti universali. Le sue storie sono “slice of life”, spaccati di vita dei personaggi, colti in momenti significativi della loro esistenza e raccontati con una delicatezza e una poesia tali da toccare il cuore del lettore.
Ho apprezzato moltissimo i parallelismi che legano le emozioni messe in campo, di volta in volta, dai protagonisti alla circolarità dell’avvicendarsi delle quattro stagioni e al ritmo dato dalle tipologie dei componimenti musicali, come se ogni storia risuonasse della propria musica interiore.
Una menzione speciale va all’edizione del volumetto, infatti l’interno della sovraccoperta è un piccolo capolavoro: un’illustrazione a colori in cui Ruan Guang-Min rappresenta tutti i personaggi presenti nelle sue storie utilizzando toni talmente delicati da richiamare la tecnica dell’acquerello.
Railway sonata. Sinfonia ferroviaria, Ruan Guang-Min – Toshokan