L’artista giapponese Saburo Teshigawara, Leone d’Oro alla carriera della Biennale Danza 2022, interpreta The Idiot, ispirato all’intenso romanzo di Fjodor Dostoïevski. L’opera di cui è coreografo, danzatore e autore, si muove in un intesso sinuoso dal flutto costante. La rappresentazione è una miscela fluida di letteratura e danza, in cui le musiche dei grandi compositori, tra questi Debussy, Tchaikovsky, Chopin, Shubert, Bach, Shostakovich, dialogano su uno sfondo buio, dove il movimento appare disciolto in macchie di luce. I personaggi sono quelli principali del romanzo, il principe Lev Nikolàevič Myškin e Nastàs’ja Filìppovna, la donna di cui è follemente innamorato. La tensione che li lega scivola attraverso il passo a due che Teshigawara danza con Rihoko Sato, sulle note del Valzer n. 2 di Shostakovich, per crescere nell’assolo in cui Saburo ammalia lo spettatore col moto ipnotico che traspone l’incanto e riflette la parola letteraria. L’idiozia si disvela nella follia del movimento scomposto e nevrastenico di Myškin, che si contrappone allo scorrere sinuoso di Nastàs’ja Filìppovna, nel valzer in cui orbitano come sfere celesti. È pura danza ma è anche essenza narrativa, movimento pensante, un’intuizione che non si limita all’opera ma comprende l’esperienza comune. The Idiot incarna la parola nel movimento e restituisce un percorso singolare in cui la danza assorbe l’intera struttura della rappresentazione fino a identificarsi con tutti gli elementi dell’idea narrata. Suoni, costumi, luci e movimento appartengono a una percezione unica che condensa la narrazione in un universo sinestetico, in cui l’idiozia rappresenta il compromesso, l’unico sguardo possibile sulla tragicità del mondo.