A passeggio con Rossini. Tra Pesaro e Urbino.

In giro tra Pesaro e Urbino mi imbatto spesso nei cartelloni raffiguranti la faccia del signor Rossini. Un viso per niente bello se sono fedeli le rappresentazioni che ne fanno a centocinquant’anni dalla sua morte. Ha un naso aquilino e rotondità del viso e della carne ma gli occhi sembrano avere un guizzo diverso e più vivace o è solo il riflesso del sole sul cartellone? Uomo importante il signor Gioacchino Rossini, compositore celebre e geniale, ma quello che mi interessa ora che sono qui è capire qualcosa della persona. Che tipo di carattere aveva? Quali erano le sue origini? Era un uomo passionale? Cosa mangiava o leggeva? Inizio cosí a pedalare nelle vie di Pesaro con il caldo soffocante di fine luglio. Per quanto mi è dato vedere, da turista inconsapevole, la presenza di quest’uomo ha portato molto di buono in questa città di mare. In suo onore ci sono scuole di musica e festival di tutto rispetto. C’è poi la casa in cui è nato: una casa semplice e molto carina. Qui pare che il signor Rossini da bambino avesse iniziato ad amare la musica: figlio di un trombettista che suonava nella banda del paese e di una cantante. Il teatro è la cosa che mi colpisce di più: piccolo e a lui intitolato, presenta all’ingresso un piccolo caffè che richiama atmosfere del passato. Chissà con chi andava a teatro il signor Rossini? Amava le donne, dicono, e anche la buona cucina.  Direi che fosse un amante della vita. Solo chi ama davvero la vita può lasciare spazio all’arte e alla creatività. Amerò sempre più la vita signor Rossini, chissà che non ne faccia un capolavoro, della vita intendo. Il signor Rossini mi ha fatto venire una gran fame e quindi mangio una bella pizza alla Rossini (la fanno qui a Pesaro ed è farcita con uovo sodo e maionese). A quanto pare lui ci avrebbe messo dentro un bel pò di tartufo. Amava il tartufo, quello di Alba. Lo sa signor Rossini che il tartufo che arriva ad Alba è prodotto in gran parte in Molise? È la terra da cui provengo e le assicuro che si mangia tartufo persino sulle uova. Non faccia quella faccia signor Rossini! Non è uno spreco il tartufo sulle uova anzi è buonissimo. Me lo immagino che fa una smorfia il signor Rossini e non è un bel guardare, dotato di altre doti ma non di bellezza. Come faceva a sedurre varie donne? Un po’ lo capisco sa, il fascino dell’artista. Se potessi la porterei con me a visitare il mio Molise. Suonerebbe in mezzo alle montagne al tramonto e non dovrebbe preoccuparsi dell’acustica. C’è un teatro sannita molto antico, sulla cima di una montagna. L’acustica è perfetta e io non so proprio dirle perché. Sanniti e Romani le facevano bene queste cose. Anche a Pesaro le cose in suo onore le hanno fatte bene, del resto. Ricambierei con piatti a base di tartufo. E se non le piacciono le uova può scegliere qualcos’altro: formaggio, pasta o carne, che importa! Aveva un’origine semplice il signor Rossini, ma la sua carriera musicale lo portò a viaggiare. Direttore del Teatro a Napoli, vissuto poi a Parigi, deve aver cambiato molto il suo modo di vedere il mondo. A me piace immaginare il signor Rossini nella sua cucina tra Pesaro e Urbino pensare alla sua prossima opera. Apro gli occhi e ritorno alla realtà. Siamo nel duemiladiciotto e il sole scotta, il mare luccica laggiù a pochi passi dal centro. Stasera lo guarderò anche io dal terrazzo, ma mentre lo faccio ascolterò un’opera del signor Gioacchino Rossini. È morto esattamente centocinquant’anni fa ma io il suo fantasma credo aleggi ancora nell’aria. Non verrà mica a trovarmi signor Rossini?!!