Momenti di trascurabile felicità – F. Piccolo
“In ‘Insonnia d’amore’, Tom Hanks e il figlio sono sull’Empire State Building e aspettano una donna sconosciuta, che noi sappiamo che é Mag Ryan. Dopo aver aspettato a lungo, Tom Hanks dice: vabbè, scendiamo. Si avviano verso l’uscita e Meg Ryan continua a fare tardi, sembra davvero che non faccia in tempo, e sembra che faccia talmente tardi che ogni volta che vedo il film comincio a pensare sul serio che stavolta lo ritrasmettono in un altra versione in cui davvero non ce la farà. Non li incontrerà più stavolta. E succede davvero così: quando Meg Ryan arriva in cima al grattacielo, non c’é più nessuno. Non si sono incontrati. E io dico: ma non é possibile, mi ricordo che finiva bene. Eppure davanti a me c’é Meg Ryan tutta sola, e loro ormai se ne sono andati. Il fatto che non si sono incontrati é evidente, lei é arrivata troppo tardi e forse sono io che ricostruisco il film secondo i miei desideri. Mi agito sulla sedia, mi alzo, mi risiedo, fino a quando Meg Ryan abbassa lo sguardo e trova lo zaino del bambino, e appena dopo appaiono davanti a lei Tom Hanks e il figlio – che sono tornati a recuperarlo. E si incontrano, finalmente. Sono così felice ogni volta, così felice. Comincio a piangere per la commozione si, ma anche per il fatto che il film é sempre uguale ogni volta che lo vedo”.