“Nasci, cresci, muori. Banale. Troppo banale. La verità è banale. Io sono banale, voi siete banali. Santo cielo, sto impazzendo? Forse sono già pazzo e questo è l’ultimo barlume di lucidità che mi rimane?
Poi venne la luce. La luce definitiva. Bimko aveva avuto la sfortuna di nascere in tempi scettici e materialisti, altrimenti l’umanità lo avrebbe incoronato profeta e guida dei popoli.”
Oggi vi parlo di “Asian girls” di Davide Donadio che colgo l’occasione di ringraziare per avermi fatto avere una copia del suo romanzo.
Il protagonista è Bimko, un professore di liceo la cui esistenza si consuma nella mediocrità, giorni grigi che si susseguono uno dopo l’altro senza più entusiasmo fino a toccare il fondo quando Lidia, la moglie, decide di lasciarlo di punto in bianco. Bimko entra in una profonda crisi, cosa fare della propria vita d’ora in poi? Dopo momenti di disperazione, è proprio la passione per l’Estremo Oriente, in particolare la vera e propria ossessione estetica che nutre per le donne asiatiche a segnare la svolta e a fornirgli un piano per il futuro: mettersi alla ricerca della donna perfetta. Non una persona in carne e ossa, non una singola donna, ma una creatura “metafisica” paragonabile solo alla Beatrice di Dante o alla Laura di Petrarca, con una differenza, occhi a mandorla e lunghi capelli neri. Bimko è più che certo che l’oggetto, o forse sarebbe meglio dire gli oggetti dei suoi desideri, si trovino da qualche parte tra Pechino, Seoul e Kyoto, quindi prende una decisione.
“Il giorno dopo aveva comprato un biglietto aereo per Pechino” E’ con queste parole che inizia la rocambolesca avventura di Bimko.
Il romanzo può essere suddiviso in tre macrocapitoli principali che segnano le tappe del nostro protagonista: il viaggio in Cina, in Corea e in Giappone per poi concludersi al monte Fuji con una riflessione sulla vita e sull’impatto delle persone che incrociano il nostro cammino, anche fosse per un tempo brevissimo come può accadere, per esempio, a una fermata in attesa dell’autobus.
Non aspettatevi un viaggio nel senso tradizionale del termine perchè l’autore ci porta sì in Asia, ma è un’ Asia in parte reale, in parte onirica, costellata da personaggi curiosi come Li Qing, lo Sgargiante, Midori o Jin.
Siete pronti a partire insieme a Bimko e a farvi sorprendere da un viaggio insieme fisico e metaforico alla ricerca dell’ io interiore e del senso dell’esistenza nel mondo?
Leggete questo romanzo se:
Siete appassionati di Estremo Oriente, tra le pagine, ci troverete infatti tutto l’amore dell’autore per i luoghi e le tradizioni.
Volete intraprendere una lettura sospesa tra sogno e realtà.
Asian Girls, Davide Donadio – La Clessidra Editrice
Sinossi
La crisi di mezza età rientra nei cliché dell’esistenza. Ed è proprio questo ad indispettire il frivolo e disilluso Bimko, professore di liceo alle prese con una vita mediocre: un amore ormai consumato, la perdita di fiducia in ogni suo ideale, l’insoddisfazione per una quotidianità grigia e banale. Cultore di letteratura cinese e giapponese, è affetto da un’insana ossessione erotico-estetica per le donne dell’Asia orientale, un tipo di bellezza alla quale assegna addirittura significati allegorici e spirituali. Decide così di scivolare in un vitalismo entusiasta e partire per l’Asia Orientale. Il romanzo è la storia di questo grottesco viaggio, tra Cina, Corea e Giappone, lungo il quale Bimko è vittima di avventure esilaranti e inverosimili nel tentativo di radunare ragazze disposte a vivere con lui in un convivio di amore collettivo e crearsi così un harem in piena regola. Ma sotto la coltre del piglio picaresco e ironico, si cela nelle vicende di Bimko la ricerca di un senso della propria esistenza e della parola “felicità”. Forse Bimko non riuscirà a costituire il suo harem di “Asian girls”, ma avrà imparato a conoscere meglio l’essere umano universale che è dentro di lui.