«Sai quale è il tuo problema Saikhan? Credi nei modelli errati. Il tuo desiderio non è essere bella, ma la più bella, e questo ti renderà sempre, perennemente imperfetta.» Le puntò un dito contro. «Ci saranno sempre donne più belle di te, come altre più belle di loro.»
Fiori di seta di Giulia Esse non è soltanto un romance storico, è molto di più. Infatti, a mano a mano che procedevo con la lettura, mi sono trovata di fronte una trama complessa e ben congegnata, ricca di colpi di scena che mi ha coinvolta fino alla fine. Insomma, con il suo stile di scrittura scorrevole, è uno di quei libri che ti fanno esclamare: quasi quattrocento pagine e non sentirle, un vero e proprio page turner.
Nel romanzo si parla di intrighi, giochi di potere, battaglie e amore raccontato in tutte le sue declinazioni: l’amore verso il proprio fratello, verso la persona che ci ha salvato, l’amore tra genitori e figli, quello per gli amici o per il partner, ma soprattutto l’amore verso sè stessi. Fiori di seta è un inno all’autoaccettazione che diventa una delle tematiche centrali del romanzo. E’ un argomento delicato che può essere trattato in svariati modi e io ho apprezzato moltissimo il fatto che l’autrice l’abbia fatto in maniera del tutto originale, senza mai cedere agli stereotipi. Ye-rin e Ha-neul ci insegnano come, in nome di un sentimento puro come l’amore, si possa arrivare a cadere tanto in basso da trasformarsi mostri, ma anche come al contrario, si possa riuscire a tirarsi fuori dal fango per diventare persone migliori.
Ye-rin e Ha-neul sono personaggi a tutto tondo, come del resto anche il mercante Tolui, Naran e Ha-jin. Anche gli antagonisti sono molto sfaccettati, non si limitano a interpretare semplicemente la parte dei “cattivi”, i loro comportamenti sono infatti mossi da un ventaglio di emozioni e, per qualcuno, c’è persino spazio per la redenzione.
“Nessuna farfalla si poserebbe mai su un fiore inaridito. E per quanto io desideri essere un fiore, ciò non basta a mutare la mia natura.” Ye-rin però si dimentica che la vera bellezza risiede anche nell’occhio di chi la sa vedere, e questo è un altro importante insegnamento che Fiori di seta trasmette ai lettori.
Fiori di seta, Giulia Esse – Chrysalide Publishing
Quarta di copertina:
Goryeo, regno vassallo dell’impero di Yuan, è costretto a inviare tributi umani ai propri dominatori. Tra questi c’è la sorella di Ha-neul, un ragazzo di umili origini e dal grande orgoglio. Quando il tentativo di salvare l’amata sorella dalla schiavitù fallisce, Ha-neul decide di vendicarsi uccidendo Ye-rin, la figlia del nobile che gli ha tolto tutto.
Ma basta un attimo di indecisione, e Ye-rin rimane sfregiata al volto.
La cicatrice rende Ye-rin indegna di portare il nome del clan. Nascondendo il viso dietro un velo, Ye-rin entrerà a far parte di una compagnia commerciale che le presterà una nuova identità e che le permetterà di perseguire il suo obiettivo: riprendersi il titolo che le spetta.
Le strade di Ha-neul e Ye-rin sono destinate a incontrarsi di nuovo. Ora, entrambi hanno un obiettivo in comune: salvare i tributi umani. Insieme impareranno che la bellezza di un fiore in natura è destinata a morire. Ma la grazia di un fiore di seta può durare in eterno.
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I romance li preferisci slow burn