“Il Claudio, nato in Brasile il primo febbraio da Sonia nella terra del carnevale e della samba, in nome della puntella (termine napoletano che testimonia il dover mettere al primogenito maschio del figlio maschio il nome del nonno paterno) diventa Salvatore Claudio. E un po’ la mia prima croce è stata nel nome. Salvatore, ma di chi? Dei miei genitori? Di me stesso? Del mondo? Non l’ho mai davvero capito, o meglio ancora adesso provo a capire, con scarsissimo successo, il perchè di un nome così importante.”
Oggi vi parlo di “Ho ancora gli occhi da cerbiatto” di Salvatore Claudio D’Ambrosio, ma prima di cominciare a raccontarvelo, voglio ringraziare sia l’autore sia CSA Editrice per avermi fatto avere una copia del libro.
Questo breve romanzo autobiografico non è una lettura “facile” o “comoda”, è lo stesso Claudio a lanciare queste parole di ammonimento al lettore, ma è sicuramente una di quei libri che ti mettono la pelle d’oca, in senso buono però, perchè questo piccolo testo porta con sè un fortissimo messaggio di speranza. Infatti, come avrete modo di scoprire tra le pagine, l’autore ne ha passate tante, ma non ha mai smesso di credere in un futuro diverso, migliore e soprattutto non ha perso il suo modo speciale di guardare il mondo, lo fa ancora oggi attraverso i suoi “occhi da cerbiatto”.
“Ho ancora gli occhi da cerbiatto. Questa espressione me la disse tantissimi anni fa il mio preparatore atletico, quando giocavo a basket. Hai gli occhi da cerbiatto che spunta dalla foresta.”
Ho percipito una forte urgenza narrativa in questo testo, addirittura c’è una parte del libro in cui Claudio si scusa con i suoi lettori per le parole che ha usato, ecco io credo che non abbia nulla per cui giustificarsi, piuttosto merita un ringraziamento per essersi messo a nudo, raccontando con coraggio una storia difficile, senza mai edulcorarla. Quando vengono messe in campo tematiche complesse quali adozione, non accettazione, razzismo, malattia, abuso, è facile cadere negli stereotipi, ecco uno dei pregi di Ho ancora gli occhi da cerbiatto è di non avere mai ceduto alla tentazione di farlo. Tutte queste riflessioni mi hanno fatto pensare all’immenso potere “curativo” delle parole e a come possano aiutare non solo chi le scrive, ma anche chi le legge a guarire le ferite dell’anima, ecco, sono convinta che il romanzo di Claudio abbia questa capacità.
Ho ancora gli occhi da cerbiatto, Salvatore Claudio D’Ambrosio – CSA Editrice
Sito web della casa editrice: CSA Editrice
Sinossi
Non è una storia facile da leggere, piacevole, edulcorata, ma è una storia vera. La mia storia. E se ho deciso di raccontarla è per due motivi: perché le storie vanno raccontate, e perché questa possa dare un barlume di speranza a qualcuno che magari pensa di aver toccato il fondo. È la storia di un sopravvissuto, che però non hai mai smesso di sperare che le cose potessero migliorare.