Ho paura torero, Pedro Lembel

Se solo potessi morire prima di svegliarmi, disse lei scandendo ogni parola, come se recitasse una preghiera. In tal caso principessa, io vivrei nel suo sogno per sempre, mormorò Carlos al suo fianco con la lente del cielo che affondava nei suoi occhi. Lei abiterà i miei sogni per sempre, si nasconderà fra le fronde delle mie ciglia e io la sorprenderò a spiare dolorosamente le fluttuazioni del mio eterno dormire.

Il romanzo che ho scelto per voi oggi è Ho paura torero di Pedro Lembel, lettura che mi ha tenuto compagnia a ottobre, nonché libro del mese del gruppo di lettura La Confraternita dei lettori.

In una visione a tratti onirica, troviamo da una parte la storia della Fata dell’angolo, un travestito passionale con l’animo dell’artista che per amore di Carlos, militante del fronte patriottico Manuel Rodriguez mette a disposizione la sua soffitta per le riunioni clandestine e si accontenta delle mezze verità che il ragazzo è disposto a condividere, dall’altra abbiamo la satira in cui il dittatore Pinochet viene in un certo qual modo “umanizzato”. Quello che Pedro Lembel mostra al lettore è infatti un uomo sì crudele e omofobo, ma anche una vittima dei fantasmi della propria infanzia, evocata in gustosi camei, e di una moglie assillante e logorroica. I due filoni, dapprima ben distinti, si alternano fino a diventare via via più serrati e fondersi insieme.

La storia d’amore tra la Fata e Carlos è struggente, malinconica, dolce, delicata, impossibile eppure universale.

Il linguaggio della narrazione è ironico, crudo e nello stesso tempo estremamente poetico. Degne di nota sono inoltre la struttura sintattica, in quanto tutta la vicenda è narrata, dialoghi compresi, in un continuo fluire che non viene mai spezzato dall’apertura e chiusura delle virgolette e i continui rimandi alla musica popolare e tradizionale sudamericana attraverso un sapiente inserimento di strofe perfettamente integrate con il testo.

Desiderio di averti tra le braccia, e mormorarti parole d’amore.Desiderio di possedere la tua bellezza, e baciarti di nuovo sulla bocca.

Ho paura torero, Pedro Lembel, Ed. Marcos y Marcos