«Credo che lei si sia licenziato dal Tribune, questo pomeriggio» disse con aria vaga. Duffy fece un sorrisetto. «Più o meno. Non mi sono licenziato, sono stato buttato fuori.»
Il libro di cui vi parlo oggi è La strage dei potenti , un giallo hard boiled dello scrittore inglese James Hadley Chase, pubblicato per la prima volta nel 1942 e ora ripubblicato in una nuova veste editoriale da Fanucci che colgo l’occasione di ringraziare per la copia digitale.
Prima di entrare nel vivo del romanzo, penso sia doverosa una piccola premessa per i lettori che non conoscano questo genere letterario o comunque siano avvezzi a leggere esclusivamente crime contemporanei. Per dare un’idea di cosa sia l’hard boiled , si può dire che il genere abbia avuto origine negli anni ’20 per poi venire canonizzato sul finire del decennio successivo e che rientri nella macrocategoria del poliziesco, ma sia caratterizzato da atmosfere noir e da una rappresentazione più cruda della violenza.
Duffy, il protagonista della vicenda, è un giornalista che, fresco di licenziamento dal Tribune, commette la leggerezza di accettare un incarico da un uomo misterioso, ritrovandosi invischiato in un caso molto più grosso del previsto tanto da temere per la propria vita. Da questo momento in poi il ritmo diventa incalzante, tutto un susseguirsi di colpi di scena fino all’epilogo.
Il mondo raccontato da James Hadley Chase è cupo e permeato da una cortina di corruzione diffusa a tutti i livelli, dalla classe politica agli ambienti della stampa, non ne è immune neppure la polizia. Nel romanzo sono presenti figure femminili dotate di personalità in forte contrasto tra loro, quali Annabel, una donna dall’indubbio fascino, ma spietata e senza scrupoli e la dolce e accomodante Alice, moglie di McGuire, il migliore amico di Duffy e molto affezionata a quest’ultimo. Gli sterotipi maschili e femminili sono certamente figli del loro tempo, ma non per questo meno interessanti da indagare per un lettore contemporaneo cui è data la possibilità di immergersi nell’atmosfera newyorkese degli anni ’40, con i suoi ambienti, le sue peculiarità linguistiche e i suoi modi di pensare che si discostano completamente dai canoni attuali, fattore che, se all’inizio risulta spiazzante, una volta che si è entrati nel mood giusto, non può che stimolare la curiosità a scoprire altre altre opere del medesimo autore.
La strage dei potenti, grazie a una trama scorrevole, personaggi ben delineati e atmosfere noir, si è rivelato essere una lettura davvero piacevole. Duffy beve Bacardi Crusta, fuma, fa a botte e ha un fascino retrò.
Conoscevate il Bacardi Crusta? Nel caso vi venisse voglia di assaggiarlo vi lascio la ricetta.
Bacardi Crusta
30 ml di assenzio
cubetti di ghiaccio quanto basta
120 ml di rum bianco
30 ml di succo di lime
2 fette di lime
1 cucchiaio di zucchero
Aggiungete un po’ di succo di lime in una ciotola o in un piatto e immergetevi il bordo di un bicchiere da cocktail. Successivamente, immergete il bordo nello zucchero e tenetelo da parte fino al momento dell’uso.
Quindi, mescolate, aggiungere il restante succo di lime in uno shaker insieme a rum, assenzio e ghiaccio tritato poi agitate fino a quando non è ben glassato. Al termine, filtrate la bevanda in bicchieri da cocktail e guarnite con fettine di lime.
La strage dei potenti, James Hadley Chase – Fanucci Crime
Il link al sito della casa editrice: Fanucci
Trama
Bill Duffy è un giornalista tenace, ma alla fine si spinge troppo oltre e viene licenziato. Decide allora di accettare un lavoro da un ricco uomo di nome Morgan che lo ingaggia per scattare alcune foto alla sua ex moglie. Tuttavia l’operazione non è semplice come sembra: qualcuno punta una pistola alla schiena di Duffy per poi fuggire con la sua macchina fotografica. Persino l’ex moglie si rivela essere una sorpresa. Si tratta di Annabel English, la figlia di un importante politico di New York. Ben presto Duffy si ritroverà coinvolto in una gara spietata a chi fa il gioco più sporco. Chi riuscirà a farla franca? con l’introduzione di Vinicius Letale