“Teresa non sapeva dire quando sarebbe cresciuta, o meglio, quando avrebbe iniziato a crescere davvero. Durante l’estate tra la quinta elementare e la prima media sperava che potesse accadere un prodigio: si sarebbe svegliata più alta, le sarebbero spuntate le tette dal giorno alla notte…Sarebbe diventata un’altra versione di se stessa, una Teresa migliorata, che non si cacciava nei guai, non si sbucciava le ginocchia, senza le labbra spaccate a furia di morsi e i capelli arruffati in un ciuffo ribelle.”
Il libro a tematica LGBTQIA+ che vi propongo questa settimana è “Come le cicale” di Fiore Manni. Nonostante sia una lettura pensata principalmente per un pubblico molto giovane ha, a mio parere, tutte le carte in regola per farsi apprezzare anche da quegli adulti che desiderino fare un tuffo nel passato e ritornare con la memoria alle lunghe estati di quando erano ragazzi.
Scrittura scorrevole, lineare, ha il pregio di parlare in modo semplice e diretto di quell’età piena di incertezze in cui non si è più bambini, ma non si è ancora del tutto cresciuti, in cui si muovono i primi timidi passi verso qualcosa di completamente nuovo.
E’ il momento in cui si cambia a velocità differenti, quello in cui è facile sentirsi esclusi perché la propria velocità non segue il ritmo “giusto”, ha la pecca di non essere in sincrono con quella dei coetanei.
E allora si farebbe di tutto per essere come gli altri, anche a costo di nascondere una parte di sé. Per essere popolari si deve avere una storia estiva da raccontare al ritorno a scuola, si confronta il proprio corpo con quello degli amici, iniziano i primi batticuori e la scoperta della propria sessualità.
«Possiamo ancora essere amiche?» Teresa appoggiò la bicicletta a terra e rimase a guardarla, inebetita, con la bocca socchiusa.
Doveva avere un’espressione davvero idiota, perchè Agata le chiese:
«Terry Tutto ok?»
Annuì.
«Certo che possiamo essere amiche» rispose, quasi inciampando nelle parole.
E’ l’età in cui parole come questa riempiono tutto il tuo mondo, perché quando hai undici anni l’amicizia è qualcosa di davvero enorme.
Teresa si sente diversa perché il suo fisico è ancora quello di una bambina, nessuno degli amici le fa battere il cuore, non le interessano vestiti o costumi alla moda, quantomeno fino a quando non incontra Agata. A partire da quel momento Teresa si ritrova ad affrontare sentimenti che le fanno attorcigliare lo stomaco, la fanno sbottare all’improvviso per poi pentirsi e le tolgono il sonno, ma soprattutto le fanno sognare i primi baci.
Una storia dolce, delicata di scoperta e accettazione di sé.
“Devi piantarla immediatamente. Questa cosa è impossibile, smetti subito di pensarci”
Come le cicale, Fiore Manni – Rizzoli
Trama
Il primo anno delle medie è terminato, eppure Teresa si sente ancora una bambina, con i capelli sempre arruffati e le ginocchia perennemente sbucciate. È come se fosse rimasta indietro. E quando arriva alla casa al mare dove ogni anno trascorre le vacanze, scopre con stupore e tristezza che anche lì è destinata a sentirsi quella fuori posto, inadeguata: le compagne di gioco di una vita ora sono interessate solo allo smalto e ai ragazzi, il rapporto con il suo migliore amico è improvvisamente complicato, e tutti sembrano essere cresciuti tranne lei. Dov’è la sfavillante Terry, la versione di sé sicura e matura, che aspetta da tempo?, si chiede ogni giorno guardandosi allo specchio. Ma proprio quando Teresa si è ormai rassegnata a trascorrere un’estate terribile, ecco comparire Agata. Dolce e forte al tempo stesso, sincera, gentile e bellissima, conquista subito l’affetto e la simpatia di Teresa. E molto più: le fa battere forte il cuore, sudare le mani, sognare il primo bacio…